MCZ Libri
Il regalo del professore. Viaggio nelle città che cambiano
di Piero Orlandi
Carta Bianca Editore, Faenza
Mercoledì 28 settembre 2022
ore 18.30
Museo Carlo Zauli
Saranno presenti:
Piero Orlandi, autore
Emanuela Fiori, Direttrice del Museo Nazionale di Ravenna- Direzione Regionale Musei Emilia-Romagna
Matteo Zauli, Direttore artistico del Museo Carlo Zauli e curatore di mostre a livello internazionale
Monica Zauli, Architetto. Per il Museo Carlo Zauli segue gli allestimenti e la parte didattica basata sulla interdisciplinarità delle arti e sulle contaminazioni tra ceramica e architettura, design, scienza, progettazione del verde.
Il regalo del professore. Viaggio nelle città che cambiano
di Piero Orlandi.
Il libro è un racconto fatto di idee, luoghi, episodi, persone, storie di città e di paesi, ambientato tra l’Emilia-Romagna e le Marche, ed è percorso dall’inizio alla fine dalla volontà di confrontare teorie e pratiche apparentemente conflittuali, alla ricerca della qualità urbana e paesaggistica. L’autobiografia professionale dell’autore diventa biografia di una città, Bologna, dove operavano personalità di grande rilievo all’interno di istituzioni appena nate, come la nuova Regione, il DAMS, l’ufficio comunale per la tutela del centro storico; mentre le sue radici familiari lo spingono a confrontare la realtà sociale e territoriale emiliano-romagnola con le tradizioni e la cultura contadina delle aree interne maceratesi e con la nascita della città adriatica sulla costa anconetana. Nasce così un dialogo tra ambienti e pensieri diversi che risuona lungo tutto il libro: fin dalla terrazza in alto sui tetti di una casa degli anni ’50, il periodo della ricostruzione, dalla quale si gode un vasto panorama della città: di qua la periferia e di là il centro antico.
Le campagne fotografiche di Paolo Monti sull’Appennino e sui centri storici, i censimenti dei beni territoriali ma anche la elaborazione di una legge regionale per la qualità dell’architettura contemporanea e la lotta alle incongruità paesaggistiche; è questo il personale collage che l’autore compone, incastrando punti di vista opposti, anche attraverso un dialogo serrato e continuo con una propria polarità interiore, alla quale si rivolge dandole il nome di Marcello. Con gli anni aggiunge alla sua collezione di visioni la ruvida bellezza della campagna marchigiana, che negli anni Sessanta pare ancora immersa nell’Ottocento; il bianco rigore della villa razionalista che ospita il salotto un poco snob delle amiche di sua madre; le cartoline di un precoce viaggio in un’Inghilterra che ancora profuma di torba, e più tardi l’aria frizzante del radicalismo modernista che si respira studiando architettura a Firenze negli anni Settanta. Quindi è testimone del doloroso percorso che porta a lottizzare i terreni di famiglia, luoghi amati di tante vacanze; più tardi si appassiona alle nuove teorie della conservazione dei beni culturali, e conosce Andrea Emiliani, il professore, che diventa il suo maestro; e che un giorno gli regala un libro, invitandolo a scriverne uno simile. Tenendo insieme la riflessione saggistica e l’invenzione narrativa, le pagine di diario e di viaggio con i resoconti di campagne di rilevamento e i sopralluoghi sul territorio, Orlandi scrive un racconto dove si parla dell’amicizia con il priore di un antico convento, di quella con un celebre fotografo di paesaggi urbani e di alcuni incontri indimenticabili: con un vecchio scrittore amico di artisti e con una coppia di contadini, simbolo di tradizioni che sopravvivono come contrappunto necessario di ogni innovazione.
Biografia dell’autore.
Piero Orlandi, architetto, è nato a Bologna e si è laureato a Firenze nel 1976. Nel 1978 ha iniziato a collaborare con l’Istituto regionale per i Beni Culturali, fondato pochi anni prima da Andrea Emiliani, occupandosi di fotografia di architettura e paesaggio, temi al centro del suo primo libro, “Modena di Paolo Monti 1973”, che esce nel 1979 per l’IBC. Tra il 1984 e il 1986 ha partecipato al progetto del Piano Paesistico dell’Emilia-Romagna e in seguito ha ricoperto vari incarichi regionali in materia di edilizia sociale, beni culturali, riqualificazione urbana. Nel 2001 ha diretto una grande campagna fotografica affidata a Gabriele Basilico sulle aree dismesse, curandone la pubblicazione nel volume LR 19/98. La riqualificazione delle aree urbane in Emilia-Romagna (CLUEB, 2001). Ha ideato e curato la realizzazione del catalogo dell’architettura del secondo Novecento in regione, “Quale e Quanta” (CLUEB, 2005). Tra i suoi ultimi lavori è un saggio sulla fotografia e il paesaggio urbano, “Visioni di città” (Bononia University Press, 2014). Nel 2012 ha aperto a Sarnano, nell’entroterra marchigiano, una galleria d’arte, Spazio Lavì!, e nel 2016 Lavì! City a Bologna, dove vive. Ha pubblicato racconti e poesie, vincendo nel 1997 il Premio Letterario Navile-Città di Bologna.