Premio CoffeeBreak.museum
a cura di Museo Gianetti
Samuele Bonomi > Vaso sfera
dal 24 novembre al 22 dicembre
All’interno del programma di collaborazioni, il Museo Zauli ha felicemente accolto nel 2017 la proposta del Museo della Ceramica G. Gianetti di Saronno ad essere partner del bando di concorso biennale per artisti CoffeeBreak.Museum, giunto alla quarta edizione.
La collaborazione si è realizzata attraverso la presenza di Matteo Zauli in giuria e la possibilità per uno dei vincitori di esporre il lavoro presso il nostro spazio.
I tre artisti selezionati, Chiara Ricardi, Qi Ji e Samuele Bonomi hanno esposto all’interno della collezione di ceramiche del 1700 del Museo G. Gianetti e, a mostra conclusa, hanno donato una loro opera entrata nella “Collezione di ceramiche contemporanee”.
Fra gli artisti selezionati in particolare Samuele Bonomi ha colpito la giuria per la raffinatezza e cura dei pezzi e dal suo essere padrone della tecnica del mosaico e del collage, come scrive Matteo Zauli nella menzione speciale:
“L’artista riesce a donare nuovi e profondi significati concettuali ad un oggetto tanto comune e tipico come un vaso. L’originalità del concept si accompagna ad un’estrema cura nella realizzazione, rispettando ed esaltando i due presupposti fondamentali dell’opera ceramica contemporanea: perfezione formale e profondità di significato.”
Il lavoro verrà presentato, alla presenza dell’artista, durante il primo degli appuntamenti con WikiPoz, il 24 novembre alle ore 18,30.
Nato a Biella, dopo gli studi al liceo artistico di Novara, Samuele Bonomi frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera diplomandosi nel 1992 nel corso di pittura. Nel 1996 apre un proprio laboratorio d’arte dove si dedica alla pittura e all’incisione. Negli ultimi anni ha riscoperto l’antica passione per la ceramica nato già ai tempi del liceo artistico grazie al ceramista e pittore prof. Oronzo Mastro di Grottaglie. La sua ricerca artistica corre in parallelo tra due materiali tanto diversi quali l’argilla e la carta, proseguendo nella sperimentazione e nello studio di tecniche , come il bucchero e lo smoke-firing, mutuando procedimenti di lavoro provenienti da altri ambiti quali la tintura dei tessuti shibori e batik.
Il Museo Giuseppe Gianetti, inaugurato nel 1994, e la sua collezione di pregiate ceramiche settecentesche e contemporanee, si trova all’interno di una villa del 1936 che è stata l’abitazione delle sorelle di Nina Biffi, la moglie di Giuseppe Gianetti. La storia del Museo inizia con due importanti donazioni: la collezione di ceramiche del Settecento della famiglia Gianetti e la donazione della Villa Biffi. Della villa d’epoca si conservano inalterati i pavimenti, i parquet, i marmi, le scalinate, i serramenti, gli arredi, i quadri, gli specchi, i lampadari di Murano, i bagni e perfino gli interruttori della luce. Fruibile è anche il giardino che circonda il Museo con il suo piccolo roseto e le installazioni d’arte contemporanea.
Il museo è stato concepito non solo come luogo di memoria e raccolta, ma come occasione per creare un movimento di espressione-creazione e documentazione-ricerca nell’ambito delle arti visive, plastiche e decorative.
Il progetto CoffeeBreak.Museum è nato dal presupposto di creare un dialogo tra la collezione di ceramiche del Museo Gianetti del XVIII secolo e l’arte contemporanea, al fine di renderlo un luogo attivo e in continuo cambiamento. L’idea del nome s’ispira alla pausa caffè che si prende per staccare dal lavoro quotidiano: una breve sosta, una “rottura” ironica in cui si azzera tutto per poi ricominciare. L’idea del Coffeebreak in museo non si limita al solo rituale del caffè, che viene offerto ai visitatori, ma è soprattutto un appuntamento con la cultura, una breve pausa circondati dalla bellezza dell’antico e del contemporaneo, un momento di riflessione e di curiosità.
Realizzato in collaborazione con:
Comune di Saronno
Accademia di Belle Arti di Brera (MI)
Galleria Melesi Lecco
Museo Alessi Crusinallo di Omegna (VB)
Museo Carlo Zauli Faenza (RA)