Cheryl Pope & Carlo Zaulimind the gap?!
A cura di Elena Forin – LaRete Art Projects11.10.2012 – 12.01.2013prorogata fino al 15.2.2013OPENING 11.10.2012, 6 – 9 pm
12.10.2012, 7 pm, “Balancing Stacks”, performance di Cheryl Popeevento a favore di “Funding for Isola”, mostra di raccolta fondi per Isola Art Center a cura di Julia Draganović e Federica Patti – LaRete Art Projects – ticket 5€.
Galleria Bianconi, via Lecco 20, Milano
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Cheryl Pope, Stacks 2010, still from HD video performance, 10 min
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Carlo Zauli, Violenza bianca, 1972
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Il Museo Carlo Zauli è lieto di invitarvi, l’11 ottobre, presso Galleria Bianconi di Milano all’inaugurazione della prima mostra del nuovo progetto espositivo mind the gap?! dedicato al tema del confronto generazionale. La mostra, a cura di Elena Forin – LaRete Art Projects, coinvolge l’artista americana Cheryl Pope (Chicago, IL, 1980) e il maestro storico della scultura italiana Carlo Zauli (Faenza – RA, 1926; Faenza, 2002), quest’anno al centro di una serie di progetti speciali – legati al decennale della sua scomparsa e della nascita del Museo Carlo Zauli a Faenza – che ne rileggono la forza e la centralità dell’opera.
Per la prima volta in Italia, Pope presenta il video Stacks e una produzione di sculture appositamente realizzate per l’occasione, i Tops.
Di Zauli viene invece presentata una rilettura del percorso plastico e concettuale tramite un allestimento inedito, attraverso alcune delle opere e delle tipologie – Vasi e Sensualità Sconvolte, Zolle, Geometrici – che hanno impegnato l’artista nella propria carriera.
Il 12 ottobre, alle 19, Cheryl Pope sarà inoltre protagonista della performance “Balancing Stacks”, in cui l’artista agirà insieme a una performer per trovare nuove aperture concettuali ed estetiche ai temi legati alla forma e all’idea di relazione e stabilità sviluppati nella mostra. Cheryl Pope, in occasione della sua presenza a Milano, aderisce così a “Funding for Isola”, mostra di raccolta fondi per Isola Art Center parallelamente in corso alla Galleria Bianconi. La performance “Balancing Stacks” si inserisce all’interno del programma di eventi di fundraising legati alla mostra: il ricavato sarà infatti interamente devoluto al progetto (ingresso con donazione minima 5€).
Volto a identificare la presenza o meno di uno scarto tra generazioni diverse e a stabilirne le caratteristiche, a ogni appuntamento mind the gap?! affiancherà l’indagine di un artista storico a quella di un artista appartenente alla piena contemporaneità. Cercando, al di là delle naturali differenze, nuovi incontri e punti di contatto tra analisi della forma, direzioni poetiche, e legame con il contesto, “mind the gap?!” mette così in atto, attraverso un progetto espositivo, le direzioni e le scelte che animano, con profondi elementi di contatto, il percorso storico della Galleria Bianconi, legato alle indagini della seconda metà del Novecento, e la sua ricerca sperimentale nell’ambito della piena contemporaneità.
Galleria Bianconi, via Lecco 20, Milano
Lunedì – Venerdì, 10 am – 1 pm / 2 – 7 pm
Sabato su appuntamento
Info:
Galleria Bianconi, info@galleriabianconi.com, Tel. +39 02 91767926
www.galleriabianconi.com
Ufficio stampa:
maddalena bonicelli, mb.press@galleriabianconi.com ,
Tel. + 39 335 6857707
Cheryl Pope
Cheryl Pope (Chicago, 1980) vive attualmente a Chicago ed è docente presso la School of the Art Institute of Chicago, nel dipartimento “Fashion and Contemporary Practices”. Ha conseguito la Laurea in Arte (2003) e il Master in Design (2010) presso la stessa School of the Art Institute of Chicago.
Nel 2004 ha collaborato a New York con i designer Marc Jacobs, Helmut Lang e Gary Graham. Ha studiato e lavorato con l’artista Nick Cave per oltre un decennio e più recentemente ha assunto il ruolo di sua Studio Manager per conto della Jack Shainman Gallery. Il suo lavoro con Cave, così come la sua attività didattica e di consulenza per il Museum of Contemporary Art di Chicago, hanno esercitato una forte influenza sulla sua pratica artistica.
Negli ultimi otto anni, i suoi lavori sono stati presentati in diverse esposizioni collettive, in sedi quali: Museum of Contemporary Art Chicago, Monique Meloche Gallery, Evanston Art Center and Contemporary Wing e The Morgan Conservatory. Tra le sue mostre personali, si segnalano quelle presso la Dorsch Gallery, a Miami, e Julian Navarro Projects, a New York. Ha in programma mostre personali presso Dorsch Gallery, Monique Meloche Gallery, e Julian Navarro Projects. Il suo lavoro è inoltre presente nelle collezioni di Kathryn e Dan Mikesell, a Miami, e Heather e Tony Podesta, a Washington.
Carlo Zauli
Grande protagonista della scultura italiana, Carlo Zauli (Faenza 1926 – 2002) si forma, come altri maestri del passato – da Martini, Fontana a Leoncillo –, nell’ambito dell’arte della ceramica, dai cui codici formali si distacca a partire dagli anni Sessanta, evolvendo la sua tecnica verso una ricerca espressiva plastica complessa e di grande ricchezza espressiva.
Il passaggio da climi informali a un ragionamento sulla forma come struttura retorica lo porta a entrare nel vivo del dibattito plastico del tempo. La personale alla Montenapoleone di Milano del 1957 si intreccia con alcune realizzazioni in perfetto clima di integrazione delle arti (fregio per la reggia di Bagdad del 1958; fregio per il Poligrafico di Stato di Kuwait City; la partecipazione a numerosi edizioni della Triennale di Milano) e con l’intensa frequentazione di autori come Fontana, Valentini, Pomodoro e Spagnulo. Dalla fine degli anni Sessanta la sua scultura affronta una serie di problematiche conferendo un ruolo di primo piano alla vocazione formativa della materia, al rapporto tra sostanza e pelle del corpo plastico, alla dialettica tra biomorfismo e geometria e ai comportamenti struttivi della forma. Le grandi mostre personali, in Europa e Giappone, e le opere di integrazione architettonica sono arricchite nel tempo da esposizioni in gallerie e spazi pubblici, conferendo alla sua opera un respiro internazionale, suggellato da una retrospettiva itinerante inaugurata nel 2007 che ha fatto tappa a Kyoto, Gifu, Tokyo e Yamaguchi, e dalla grande personale del 2009 di Palazzo Bricherasio a Torino, realizzata in collaborazione con il Museo Carlo Zauli e Renata Bianconi, e curata da Flaminio Gualdoni. Del 2008 è la mostra “Un probabile umore dell’idea” quattro scultori del dopoguerra: Fontana, Leoncillo, Valentini, Zauli, curata da Flaminio Gualdoni con un percorso espositivo itinerante dalla Galleria Bianconi di Milano al Museo Carlo Zauli di Faenza. Nel 2011 si svolgono due importanti momenti espositivi: la partecipazione di Zauli alla mostra “Regioni e Testimonianze d’Italia” al Complesso del Vittoriano, a Roma, in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia e la doppia personale “Carlo Zauli. Terra che rivive”, presso I Magazzini del Sale di Cervia e il Convento di San Francesco di Bagnacavallo.