28 ottobre 2009 ore 18,30
MARS
via Guinizelli 6 Milano
MM Pasteur
LUCA TREVISANI
Che io scelga di essere me stesso
Pt.1
MARS è un artist run space, uno spazio di artisti, una palestra dove testare traiettorie nuove e inedite, dove osare qualcosa più del solito. Luca Trevisani vive MARS come un empirista, usa lavori finiti, lavori ancora in fieri e lavori altrui per allestire uno scenario per lui inedito.
Carlo trevisani wow 200?
Bruno munari lampada
Carlo zauli multiplo
Charles and ray eames leg split
Madre natura pezzo di palma
Moebius nastro di moebius
Luca trevisani architecture de jour dui (in lavorazione)
Luca trevisani the happening of the mist 2009
Ikea tela di un ombrellone da mare
Taschen karl blossfeld
Olafur eliasson multiplo mio
Italo zuffi finestra A4
Trappola per topi
Luca trevisani temporary untitled ..il lavorazione
La distanza tra di noi si misura in cm o in °C ? | misurare un limite | partire dalle estremità | spazi | Specie di spazi | utilizzare fatiche altrui | lo sappiamo siamo nani sulle spalle di giganti | il flaneur si muove annoiato tra le proposte che gli offre lo spazio urbano | guarda senza vedere, vede senza guardare fino a che qualcosa lo richiama | la gazza ladra | mi dicono che il copyright in Cina non esiste | tutto è uguale ma qualcosa è più uguale del resto | scegliere è creare | per fare arte prendi un oggetto: fargli qualcosa, fagli qualcos’altro, fagli qualcos’altro diceva Jasper Johns | e se fosse: prendi un oggetto, scegline un altro, scegline un altro, scegline un altro ..? | l’ arte come esperienza di fare esperienza | uno sguardo orizzontale che insegue impennate verticali | il tempo non esiste | Cocteau a proposito di Proust: “la sua opera continuava a vivere come gli orologi ai polsi dei soldati morti” | + sommato a + produce una moltiplicazione | unire | incollare | l’innesto come un principio progettuale, come per le piante, con tutto il resto | il mutamento | unendo bene i punti si ottiene un disegno | dal labirinto indistinto alla mappa | la mappa non è il territorio | la mappa è un disegno | la bassa definizione sta all’hi–fi come il disegno alla pittura: il disegno è un progetto, un movimento, un ponte verso l’indefinito | la mappa come autoritratto | Borges raccolta di un tizio che disegna una mappa con il massimo dello zelo, e alla fine scopre che il frutto del suo lavoro non è altro che un autoritratto | selezionare cose dal mondo è scrivere un’autobiografia | selezionare cose del mondo rende oggettivi pensieri personali | è come costruire un presepe laico | come su un altare si selezionano cose di valore | esercizi di display critico – e quindi creativo, o viceversa – |una specie di mercatino di valori | il mercatino dell’usato | cose preziose dal passato | mettere in mostra i propri gioielli | Il sistema degli oggetti | gli oggetti d’affezione | Lo scambio simbolico e la morte | il flaneur come un rabdomante | come il cane da tartufi | come pollicino | non colleziona oggetti, raccoglie stimoli | segue una traccia | una montagna senza cima | un alpinismo che non ha bisogno di vette | come Pablo non si cerca, ma si trova | L’oggetto trovato, appunto | L’unione fa la forza | il tutto è più della somma delle sue parti |The New Domestic Landscape | Le cose | Un presepe di cose | Un rebus senza soluzione di continuità | senza soluzione | Non conta la soluzione, conta l’enigma, diceva De Quincey, approvato da Borges (sempre lui, si ) | legami invisibili | da inseguire | da scoprire a vista d’occhio | da ignorare : “non uso mai cinture o altra roba che serve per legare” – Marylin Monroe | Le cose importanti non si vedono, vogliamo finalmente tornare a “vedere” Les Immateriaux ? |